Südtiroler Immobilienmarkt hat sich 2020/2021 als stabil erwiesen, mit leicht steigender und inflationssicherer Tendenz. Erneut hat die Südtiroler Maklervereinigung (SMV) alle aktuellen Entwicklungen am heimischen Wohnimmobilienmarkt in dieser Neuauflage zusammengetragen. Der Preisspiegel ist ein wichtiges Instrument für mehr Transparenz am Immobilienmarkt: Er soll helfen, Immobilienpreise nachzuvollziehen, Preisentwicklungen zu verstehen und die neuesten Trends besser einzuschätzen. Die Einhaltung hoher Qualitätsstandards und eine gewissenhafte Beratung bei der Schätzung sowie Vermittlung von Immobilien stehen für dabei an erster Stelle.
Il mercato immobiliare altoatesino si è dimostrato stabile nel 2020/2021. Per la seconda volta l’Associazione Mediatori Alto Adige ha raccolto in questa nuova edizione tutti gli attuali sviluppi del mercato immobiliare residenziale nazionale. Con l’indice dei prezzi, hanno creato un importante strumento per una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare: lo scopo è di aiutare a seguire i prezzi degli immobili, a capire l’andamento dei prezzi e a valutare meglio le ultime tendenze. Le massime sono il rispetto di standard di alta qualità e la consulenza coscienziosa nella valutazione e nell’intermedia-zione dei beni immobili.
Aktualisiert: 2022-09-15
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Raccolgo un bastone, tocco il pesce, lo rivolto. Nelle sue tinte marezzate è meraviglioso.
“Che pesce è?” chiedo a mio padre.
“Una trota? Ma le trote non hanno questi colori e non sono così grandi.”
“Questa è una trota marmorata. Sono le più rare e le più grandi, pesano anche più di dieci, dodici chili. Deve essere venuta su dall’Adige nel canale per scappare dalle bombe al fosforo.”
“Io la porto a casa, c’è da mangiare per tutti!”.
“Tu non porti a casa un bel tubo: è avvelenata, non si può mangiarla!”
Siamo pochi giorni prima della fine della Seconda guerra mondiale, simboleggiata dalla grande trota marmorata uccisa dalle esalazioni del fosforo, vista con occhi incantati, stupefatti da un “Pierino” sfollato ad Aldeno.
Renzo Francescotti, a differenza di tanti altri, non ha mai scritto niente di autobiografico: questo “Un Pierino trentino” è invece un ”romanzo autobiografico a racconti”, con i bombardamenti e i partigiani ammazzati, il dopoguerra con il pascolo a Pedersano delle capre di sua nonna, a piedi scalzi per farsi accettare dalla tribù locale, le scazzottate con la tribù di Zuclo dove le donne vanno intorno vestite come monache, un ragazzo che cresce guardando alla realtà con pena e ironia, che quattro volte è in punto di morte ma ne riemerge giocosamente. Sino ad entrare nel modo degli adulti attraverso il dolore intollerabile della morte di suo padre.
Aktualisiert: 2021-08-01
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Cesare Battisti, irredentista e geografo trentino, ci aveva pensato cento anni fa. Guardando il Trentino, seguendone i confini su una mappa, intravide una farfalla. Era il 1898. Il “Giro della farfalla” in bicicletta nasce da qui. Dalla voglia di ripercorrere sui pedali i “confini della farfalla”. Ma come funziona e di che cosa si tratta? Un viaggio sui pedali e una vacanza in bicicletta, con partenza e rientro dal Duomo di Trento nella principale piazza cittadina. Pennarello alla mano, evidenziate tutto il confine del Trentino. Poi, privilegiando nella scelta dell’itinerario i passi alpini e dolomitici più belli, più alti e le strade secondarie, seguite la linea di confine rimanendovi il più possibile vicino lungo la rete stradale nazionale, regionale e provinciale. Il risultato? Un giro in bicicletta di 9 giorni, 1.000 chilometri, circa 24.000 metri di dislivello e 28 passi alpini superati. Per ciascuna delle 9 tappe la guida presenta una scheda tecnica, il profilo altimetrico, una tabella con le pendenze medie, un testo descrittivo e un diario di viaggio, la carta geografica della zona interessata e un approfondimento culturale su aspetti di particolare rilevanza del territorio e delle culture attraversate. A queste 9 tappe se ne aggiungono altre 9. Pensate come singoli giri ad anello, iniziano e cominciano ad ogni arrivo di tappa del Giro della farfalla e abbracciano, verso l’interno e verso l’esterno della linea di confine, i territori più suggestivi e le salite più affascinanti. Complessivamente, i 9 giri ad anello individuano altri 1.260 chilometri con ulteriori 24.000 metri di dislivello e 25 passi alpini. Le 9 tappe del Giro della farfalla più i 9 itinerari ad anello attraversano tutte le principali valli del Trentino e almeno una parte di tutte le piste ciclabili della provincia, interessano 3 Paesi differenti (Italia, Austria, Svizzera) e 4 regioni (Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Cantone svizzero dei Grigioni)...
Aktualisiert: 2021-08-01
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Bildband mit 200 herrlichen Eindrücken über das Trentino.
Adler und Schmetterling. Am 9. August 1339 erhielt der Bischof von Trient Nikolaus von Brünn (1338-1347) von Johann von Böhmen die Genehmigung, den Flammenadler des Heiligen Wenzel als Wappen seiner Regierung und des Erzbistums Trient zu verwenden. Auch die Autonome Provinz Trient hat den Adler des ehemaligen Erzbistums als ihr Wappen übernommen. Es ist ein schwarzer Adler in Silber mit 420 goldenen Flammen, goldbewehrt und mit goldenen Kleestängeln über der Brust. Die Form des Trentino wiederum erinnert an zwei Schmetterlingsflügel oder ein Traubenblatt, das von Norden nach Süden durch die Etsch getrennt wird (die insgesamt, von der Quelle am Reschenpass bis zur Mündung in die Adria, in der Nähe von Chioggia 410 km lang ist). Die Seitentäler sind von Flüssen und Sturzbächen durchzogen - Sarca, Chiese und Noce im Westen des Provinzgebietes, Avisio, Brenta, Fersina, Leno und Cismon im Osten. In jeden dieser Flüsse fließen Hunderte von kleinen Bächen. Das Trentino hat eine Fläche von 6.212 Quadratkilometern, was etwas mehr als 2% des italienischen Staatsgebiets sind. 70% der Provinz sind mit Wäldern, Weiden, Flüssen und Seen bedeckt. 60% befinden sich in über 1.000 Metern Höhe. Neben der Landwirtschaft ist der Tourismus die wichtigste Einnahmequelle der Provinz, die 540.000 Einwohner zählt. In der Autonomen Provinz Trient leben verschiedene Sprachgruppen. Der Großteil der Bevölkerung spricht Italienisch, daneben gibt es drei Sprachminderheiten: die Ladiner (Val di Fassa, 8.092 Personen bei der Volkszählung 2011), die Fersentaler (Fersental, 1.660) und die Zimbern (Lusern, Folgaria und Lavarone, 1.072).
Aktualisiert: 2023-01-18
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Jahrhunderte lang lag der Codex Brandis wohl verwahrt im Archiv der Familie Brandis in Lana. Das Album mit Skizzen von Burgen, Städten und Ansitzen der Gefürsteten Grafschaft Tirol wurde im frühen 17. Jahrhundert von einem unbekannten Künstler im Auftrag des Freiherrn Jakob Andrä von Brandis angefertigt. Die 116 Skizzenblätter enthalten, nach Talschaften geordnet, Hunderte von Ansichten. Nun wird der Codex Brandis zum ersten Mal von der Meraner Weiterbildungsorganisation Tangram veröffentlicht. Der nun vorliegende dritte Band enthält weitere 37 Skizzenblätter mit 63 Ansichten von Anlagen südlichen Trentino und im Gebiet des oberen Gardasees. In den Zeichnungen werden die adeligen Ansitze und Burgen gleichsam wieder zum Leben erweckt und lassen uns die einstige Pracht erahnen. Die vier einführenden Essays beleuchten den geschichtlichen Kontext, denn die Entstehung des Codex Brandis fiel in eine turbulente Zeit: Sie war geprägt von den Ereignissen rund um den Dreißigjährigen Krieg, vom Auftreten der Pest und den Folgen einer deutlichen Klimaverschlechterung. Die Menschen litten unter großen Ängsten, das mittelalterliche Denken war noch nicht überwunden. Aber die Zeitenwende war bereits im Gang, und ein dichtes Verkehrsnetz über die Alpen förderte Handel und Wandel.
Aktualisiert: 2023-04-15
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Ich freue mich, Ihnen den ersten Immobilienpreisspiegel für Südtirol präsentieren zu dürfen. Als Präsident der Südtiroler Maklervereinigung, der ich nun im fünften Jahr vorstehe, ist es mir ein besonderes Anliegen, Ihnen ein Werkzeug an die Hand zu geben, mit dem Sie Immobilienpreise nachvollziehen und besser einschätzen können. Die Maklervereinigung schafft somit Preistransparenz und positioniert sich auch als vertrauensvoller Ansprechpartner und Ratgeber, wenn es um den Kauf oder Verkauf von Wohnimmobilien geht.
Doch nicht nur dieses Heft soll Ihnen bei Immobilienangelegenheiten helfen. Auch und gerade die rund 50 Makler, die sich der Südtiroler Maklervereinigung angeschlossen haben, stehen Ihnen mit Fachexpertise und besonderem Marktfeeling zur Seite.
Unser Immobilienmarkt in Südtirol ist derzeit in Bewegung: Die Nachfrage nach Wohn- und Anlageobjekten steigt aufgrund niedriger Zinsen und mit ihr steigen auch die Preise. Preistreibend sind zudem der knappe Baugrund und der durch die ewige Bindung (Konventionierung) stark beschränkte freie Markt für Neubauten. Dennoch lohnt sich der Erwerb einer Immobilie immer noch. Es gibt sie noch, die solide Wohnimmobilie, die Eigenheim und rentable Geldanlage zugleich ist.
In Anbetracht der Tragweite und Komplexität von Immobiliengeschäften für Käufer und Verkäufer empfehlen wir, stets Unterstützung von professioneller Seite einzuholen. Guter und objektiver Rat kann viele Schwierigkeiten und Zeit ersparen. Dieser Immobilienpreisspiegel soll Ihnen in erster Linie als Orientierungshilfe dienen. Für die Realisierung Ihres Vorhabens stehen Ihnen dann die Mitglieder der Südtiroler Maklervereinigung mit Rat und Tat zur Seite.
Herbert Arquin - Präsident Südtiroler Maklervereinigung
Sono lieto di presentarvi la prima guida casa per l’Alto Adige. Quale presidente dell’Associazione Mediatori Alto Adige, che ormai presiedo da cinque anni, sono lieto di poter mettere a vostra disposizione uno strumento con il quale potrete comprendere e valutare meglio i prezzi degli immobili. Con questa pubblicazione l‘associazione è riuscita a fare chiarezza sui prezzi e può essere oggi considerata un partner di fiducia e un consulente ideale per tutto quello che riguarda l’acquisto o la vendita di immobili residenziali.
La guida, però, non deve essere l’unico ausilio per voi. I circa 50 agenti immobiliari riuniti nell’Associazione Mediatori Alto Adige vi assisteranno con la loro professionalità e la loro conoscenza del mercato immobiliare in cui operano.
Il mercato immobiliare in Alto Adige attualmente è in movimento. La richiesta di immobili ad uso abitativo, o quale investimento, è in aumento a causa dei bassi tassi di interesse, e con la richiesta aumentano i prezzi. L’aumento dei prezzi è anche dovuto alla scarsità dei terreni edificabili e al fatto che il mercato libero per le nuove costruzioni è fortemente limitato dalla normativa vigente.
Tuttavia, l’acquisto di un immobile è una cosa che tuttora conviene. L’investimento sul mattone esiste ancora, sia come abitazione che come investimento redditizio.
Considerando la portata e la complessità della compravendita degli immobili, è consigliabile avvalersi sempre del sostegno di esperti del settore. Un consiglio valido ed obiettivo può far risparmiare tempo ed evitare molte difficoltà. Se state pensando di acquistare o vendere un immobile, questa guida potrà esservi d’aiuto per orientarvi. Per la realizzazione del vostro obiettivo, poi, i membri dell’Associazione Mediatori Alto Adige saranno a vostro fianco.
Herbert Arqui - Presidente Associazione Mediatori Alto Adige
Aktualisiert: 2021-02-18
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Die Gedichte dieser Lyrikerin kreisen um das Leben, seine Zeitlichkeit und doch zugleich Einmaligkeit, die jeder bewusst und wesentlich gelebte und nicht wiederholbare Augenblick dem Menschen schenkt. Aber sie kennt ebenso die Bürde des Lebens, dass dem Menschen das Sprechen schwer fällt, ja unmöglich wird und dieser sich dann allein durch das Schweigen in eine vor ihm entstehende Welt der Erinnerung zu retten vermag:
Le poesie dell’autrice sondano la vita, la sua temporalità e nello stesso tempo la sua unicità, che ogni attimo dona all’uomo se viene vissuto coscientemente nella sua irripetibile essenza. L’autrice conosce altresì quanto possa essere grave il peso della vita che può toglierci la parola, renderci impossibile il parlarne, tanto che a volte ci si può salvare solo in un mondo di ricordi che affiorano alla mente nel silenzio della parola.
Hubert Michelis
Aktualisiert: 2021-02-08
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Nel borgo di montagna che l‘emigrazione spopola, spinta dalla Grande Guerra e dall‘eterna povertà, intrecciano le loro incaute giovinezze Veronica e Roberto. Ma né l‘uscita da un‘economia di sussistenza, né l‘affermarsi di un turismo d‘élite riescono a modificare una mentalità familiare da sempre conservatrice che non concede indulgenza. L‘esilio cui saranno costretti, la “colpevole” spedita da parenti lontani, il ragazzo nelle miniere di Francia, troncherà da subito la loro speranza di costruirsi un futuro insieme. La voglia di resistere di Roberto sarà premiata con lavori sempre più qualificati, una solida famiglia, degli amici fedeli, mentre Veronica, nella sua solitudine, conoscerà fino in fondo gli oltraggi di cui è capace una società classista.
Intanto l‘Europa è attraversata dalle dittature e poi da una nuova guerra, che scompagina le vite, mette in crisi gli affetti, sparge la paura, ma fa nascere anche una nuova coscienza civica e nuove forme di coraggio.
E coraggio occorrerà anche a Veronica e Roberto, dopo molto tempo, per decidere di incontrarsi, superando quanto di oscuro e violento c‘è stato nel loro passato.
Chiusa la fase storica delle dittature, si diffondono il risveglio e la crescita di una prosperità sconosciuta.
Saranno i loro figli a godere pienamente della ricostruzione, con la loro voglia di sapere, di fare, di cambiare: un cammino verso il nuovo millennio, mentre nelle antiche case di pietra e legno le storie dei vecchi si compiono.
Il teatro delle vicende, dei protagonisti e dei tanti comprimari si sposta dal paese alla città, dall‘ Italia alla Francia, dall‘Europa al Sudamerica, ma la scena che vi si recita è una e interroga l‘Autore e il Lettore sul peso del destino e sulla possibilità di riscattarsene.
Aktualisiert: 2020-07-27
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Gli anni compresi tra il 1957 e il 1969 e ancora, quelli che vanno dal 1978 al 1988, in Alto Adige vengono ricordati come gli anni delle bombe. Il secondo dopoguerra, infatti, fu segnato, in quella regione, da uno scontro esasperato a tal punto da causare una forte ondata di violenza. Al termine della Seconda guerra mondiale, il governo austriaco e quello italiano, assieme alle Potenze vincitrici, si ritrovarono a dover regolare la questione dei confini: la Grande guerra, infatti, aveva lasciato in eredità un territorio abitato in prevalenza da persone appartenenti, per lingua e cultura, al mondo tedesco, che neppure i vent’anni di dittatura fascista erano riusciti ad azzerare. Una minoranza che, in quella parte del Paese rappresentava una maggioranza preponderante: questa l’eredità che il governo di Roma si trovò a dover gestire una volta deposte le armi. Il grande lavoro diplomatico, che portò all’Accordo Degasperi-Gruber, vide schierate due posizioni diametralmente opposte: quella italiana, che mirava al mantenimento dei confini, e quella austriaca che sperava in un ritorno, del Sudtirolo o almeno di una parte di esso, al proprio territorio.
Il raggiungimento dell’accordo e la sua prima applicazione, costituiscono il tema della prima parte di questo lavoro, nel quale, oltre a essere analizzati i confronti a livello diplomatico tra i due Paesi, si è tenuto conto anche di quella che fu l’informazione che arrivò ai cit- tadini della regione. Per questo motivo, la principale fonte di questa tesi sono le pagine dei due principali quotidiani della provincia di Bolzano: l’Alto Adige, scritto in lingua italiana, e la Dolomiten, redatto invece in tedesco.
Aktualisiert: 2020-07-27
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Jahrhunderte lang lag der „Codex Brandis“ wohl verwahrt im Archiv der Familie Brandis in Lana. Das Album mit Skizzen von Burgen, Städten und Ansitzen der Gefürsteten Grafschaft Tirol wurde im frühen 17. Jahrhundert von einem unbekannten Künstler im Auftrag des Freiherrn Jakob Andrä von Brandis angefertigt. Die 105 Skizzenblätter enthalten, nach Talschaften geordnet, Hunderte von Ansichten. Nun wurde der Codex Brandis zum ersten Mal von der Meraner Weiterbildungsorganisation Tangram veröffentlicht. Der nun vorliegende zweite Band enthält weitere 35 Skizzenblätter mit Ansichten von Anlagen im Etschtal, am Nonsberg und im Sulztal.
In den Zeichnungen werden die adeligen Ansitze und Burgen gleichsam wieder zum Leben erweckt und lassen uns die einstige Pracht erahnen.
Die vier einführenden Essays beleuchten den geschichtlichen Kontext, denn die Entstehung des Codex Brandis fiel in eine turbulente Zeit: Sie war geprägt von den Ereignissen rund um den Dreißigjährigen Krieg, vom Auftreten der Pest und den Folgen einer deutlichen Klimaverschlechterung. Die Menschen litten unter großen Ängsten, das mittelalterliche Denken war noch nicht überwunden. Aber die Zeitenwende war bereits im Gang, und ein dichtes Verkehrsnetz über die Alpen förderte Handel und Wandel.
Aktualisiert: 2020-08-27
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Brixen wäre nichts ohne seine Umgebung und umgekehrt. Die Stadt liegt zwischen Eisack und Rienz im Schutz eines Kranzes von Bergen und gleicht einer Blume: Der Stempel wäre ohne die Blüten nur halb so schön, und umgekehrt. Um den künstlerischen und kulturellen Reichtum des Gebiets zu entdecken, empfiehlt sich eine Wanderung entlang der unzähligen Pfade und Wege und der Besuch der alten Höfe, der Kirchen mit ihren zum Himmel aufstrebenden Türmen und herrlichen Freskenzyklen – am besten im Uhrzeigersinn von Westen nach Osten, wie einst die alten Pilgerwege. Abgerundet wird diese Erfahrung durch lokale Köstlichkeiten und ausgezeichnete Weine in den Höfen und Gasthöfen, die im Herbst zum Törggelen mit Kastanien, Speck, lokalen Erzeugnissen und jungem Wein laden. Es eröffnet sich ein wahrhaft beneidenswerter Schatz an Kultur mit Geschichten, Sagen, Architektur und Malerei aus allen Epochen, von der Romanik bis heute, und archäologischen Funden, die zu den bedeutendsten der Region gehören (alte Kultstätten, Fruchtbarkeitsrutschen und Schalensteine): Ein Schatz, der sich wie kaum anderswo in völliger Stille und Ruhe, begleitet von den Klängen der Natur erforschen lässt.
Brixen ist die Stadt der feinen Architektur aus Vergangenheit und Gegenwart, der Formen und Baukörper, die durch ihre stetige Wechselwirkung eine besondere Faszination ausüben. Ihre Seele offenbart sich in den engen Gässchen, unter den Lauben, in den Fresken des Kreuzgangs, in den vorgeschichtlichen Steinschalen und an den vom Kommen und Gehen unzähliger Pilger und Besucher abgenutzten Schwellen der alten Gasthäuser, in der Strenge der Gotik und dem Aufblühen der Renaissance, dem Spiel des Rokokos und den blumigen Ausprägungen von Secession und Jugendstil. Hinzu kommen die berühmte Bibliothek im nahegelegenen Augustinerkloster Neustift und eine der wichtigsten Krippensammlungen Europas in der Hofburg, dem früheren Sitz der Fürstbischöfe und heutigen Diözesanmuseum.
Der Besuch – mitsamt den obligatorischen Spaziergängen auf den Spuren der Südtiroler Kultur – bei mildem Klima und entspannter Atmosphäre ist nicht zuletzt auch eine genüssliche Erlebnisreise durch ein Stück europäischer Geschichte: Man bekommt fühlt archaische Abenteuerlust, entdeckt sein Faible für Atmosphäre und erlebt Momente authentischen Hochgefühls. Der Brixner Kessel ist gleichsam eine Einladung, das auszuleben, was die Briten wit und die Franzosen esprit nennen: Geist, Gefühl und Körper entdecken im Zusammenspiel lokale Produkte und Gastronomie in den Buschenschänken, Hofschänken und historischen Gasthäusern im Gewirr der malerischen Gassen.
Brixen will nicht nur im Vorbeiziehen besehen, sondern auf langsamen Spaziergängen erkundet werden: durch das Erleben des Gewebes der Stadt und der umliegenden Ortschaften, durch das Eintauchen und die Suche nach der mythenhaften Bedeutung des Betrachteten. Die sagenumwobene Landschaft ist, wenn man so will, die Traumleinwand, auf der die Geschichte Zeichen, Geschehnisse, Figuren und Wünsche festhält.
Das ist Brixen: Die Stadt eine Blume, die umliegenden Ortschaften ihre Blüten. Dieser Führer entstand im Laufe unzähliger Streifzüge durch Dörfer, Höfe, Stadtteile, auf Berge und zu Gewässern im Brixner Kessel, auf der Suche nach der Kunst und jenen Menschen, die sie über die Jahrhunderte geschaffen haben. Eine eingehende Besprechung ist kaum möglich, aber dies will ein Versuch sein, den Leserinnen und Lesern in groben Zügen das Gebiet rund um Brixen, seinen sanften Atemzug, seine Sprachen und Kulturen – deutsch, ladinisch und italienisch, wie man sie an Wänden, in Holzschnitzereien und in Stein gemeißelt überall antrifft –, seine Farben und Klänge an Feier- und Werktagen näher zu bringen. Lassen wir den Alltag zurück und versetzen wir uns in jene unzähligen Reisenden, die im Laufe der Jahrhunderte durch Brixen gezogen sind und neugierig eine Vielzahl von Eindrücken aufgenommen haben. Öffnen wir uns für das Unerwartete und das Staunen und begeben wir uns auf eine atemberaubende Reise durch die Geschichte.
Aktualisiert: 2020-08-27
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Ein Reiseführer ist der Definition nach eine Möglichkeit, die ein Besucher, aber auch ein Einwohner hat, eine Gegend kennenzulernen oder neu zu entdecken. Trient ist sowohl historisch als auch städtebaulich gesehen eine mehrschichtige Stadt. Labyrinthartige Gassen wechseln sich mit breiten Renaissance-Straßen ab, Turmhäuser prägen das Stadtbild ebenso wie die mit Fresken verzierten Häuser und dann gibt es noch die Orte und Bauwerke - die Kathedrale, das Castello del Buonconsiglio und die Piazzas - die als Verbindungspunkte zwischen profanem und religiösem Leben fungieren. Vielleicht ist Trient auch deshalb an seinen augenscheinlich moderneren Stellen eine ruhige, äußerst erholsame und menschenfreundliche Stadt geblieben. In ihr umherzuschlendern bedeutet für den menschlichen Geist, eine historische, chronologische und künstlerische Dimension zu finden, aber auch die nicht weniger wichtige Dimension der Phantasie, die uns beim Umhergehen hilft, die verborgenen Formen der Stadt, jenseits ihres wirklichen, greifbaren Aussehens zu erkennen. Seite nach Seite weist der Reiseführer dem Leser eine Reihe von vergangenen, gegenwärtigen und zukünftigen Wegen, und Bauwerke aus Stein enthüllen zusammen mit unserer Vorstellungskraft reale und virtuelle Ereignisse. Das Buch und die Stadt helfen sich gegenseitig, neu gelesen und betrachtet zu werden. Dieser Austausch zwischen Buch und Stadt erfolgt anhand von Metaphern, die uns zeigen, dass die Welt im Grunde genommen wie ein Buch ist. So gesehen sollte die Stadt wie ein solches oder wie eine Landkarte gelesen werden und deshalb lassen Text und Bilder eng aufeinander bezogen Orte, Dinge und Menschen, die in diesen Häusern, Palazzi, Kirchen und Burgen gewohnt haben, lebendig werden und sorgen dafür, dass sie nicht in Vergessenheit geraten. Das tägliche Spaziergehen durch die Stadt kann auf zweierlei Weisen erfolgen: erstens chronologisch, wobei uns der Reiseführer hilft, Ordnung in die für das Auge sichtbare Welt zu bringen und dem Gast und Zuschauer die Wahl lässt, wie er seinen Stadtrundgang plant. Die zweite Möglichkeit ist es, sich dem Zufall, der instinktiven Anziehungskraft zu überlassen. In diesem Fall erlebt man die Stadt nach einer altbewährten Methode wie einen “Körper” und um diesen zu kennen, muss man alle fünf Sinne anwenden, was in Trient in allen Bereichen – von der Geschichte zur Kunst und bis hin zur Gastronomie - möglich ist. Schließlich ist es die Stadt des Konzils, wo verschiedene Kulturen, Lebensstile und kulinarische Einflüsse aufeinander getroffen sind. Die beste Art, diesen Reiseführer zu genießen ist es vielleicht einfach drauf los zu gehen, umherzuschlendern und die entlegeneren Winkel, die Licht- und Schattenspiele, die Malereien an Kirchen, Palazzi und Häusern in ihrer Funktion als Symbole, Metaphern und Allegorien zu bewundern. Der Raum ist auf diese Weise lebendig und pulsierend, er erzeugt Gefühle und Reaktionen und die vergangene Geschichte mischt sich mit der gegenwärtigen mit ihrer ganz eigenen Identität als Alpenstadt, die als solche einen Knotenpunkt zwischen süd- und nordländischer Kultur darstellt. Wenn man mit dieser Einstellung durch die Stadt schlendert, bedeutet es unter den Füßen, vor den Augen und am Gaumen ein Gegenüber – die Stadt – mit all ihren Launen zu haben und es kann zu einem echten Gedankenaustausch kommen. Dieser Reiseführer kann wie ein roter Faden sein und wenn man ihn öffnet und durchblättert, stößt man auf weitere rote Fäden, mit deren Hilfe unsere Phantasie sich auf eine unvergessliche Reise begeben kann.
Aktualisiert: 2020-08-27
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Dieses Buch über Bozen ist eine Liebeserklärung, ein Zugeständnis an die Vorstellungskraft, an die Eindrücke eines größtenteils mittelalterlichen Stadtbilds mit engen Gassen, in den Himmel ragenden Zinnen, die wie stille Konkurrenten der nahen Dolomitengipfel anmuten, einem Labyrinth aus Gassen, Straßenlaternen, die in der Nacht entstehende und am Tag verschwindende Treppen beleuchten, Hauseingänge, Laubengänge und Plätze, die an „Cour de miracle“ erinnern, Gänge und Kellergewölbe. In kaum einer Stadt ist der Wunsch, sich zu verlaufen, herumzuschlendern und eingemeißelte Jahreszahlen, Fragmente von Fresken und Skulpturen und Spuren der Geschichte zu entdecken, so groß, so impulsiv, so schwer zu unterdrücken und so leicht zu befriedigen. Einen ganz besonderen Reiz hat auch das Innehalten, es ist ein Muss in dieser Stadt. Setzt man sich an einen der Tische des traditionsreichen Stadtcafés „Città“, kann man die über den Waltherplatz eilenden Menschen oder auch die „Schlenderer“ (Musiker und Zuhörer, Leser und Beobachter) beobachten. Viele tragen Bergkleidung, was etwas von dem Geist der Stadt erahnen lässt. All diese Menschen finden auf diesem malerischen Platz ihre Rolle als Zuschauer und wer auf der Bühne sitzt, kann ein gutes Glas Wein und ein Stück köstlichen Kuchen genießen. Auch auf einer der Bänke kann man einen Moment rasten und mit der Phantasie auf Reise gehen, während der Blick gen Horizont wandert und in Richtung Osten die Fialen des Glockenturms und dahinter die von der Sonne beschienenen Dolomitengipfel auftauchen. Auch die Gaumenfreuden kommen in den Straßen und auf den Plätzen der Stadt nicht zu kurz und man kann sich von den Düften leiten lassen, um längst vergessene Spezialitäten wiederzuentdecken...
Aktualisiert: 2020-08-27
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Bildband mit 200 herrlichen Eindrücken über das Trentino.
Adler und Schmetterling. Am 9. August 1339 erhielt der Bischof von Trient Nikolaus von Brünn (1338-1347) von Johann von Böhmen die Genehmigung, den Flammenadler des Heiligen Wenzel als Wappen seiner Regierung und des Erzbistums Trient zu verwenden. Auch die Autonome Provinz Trient hat den Adler des ehemaligen Erzbistums als ihr Wappen übernommen. Es ist ein schwarzer Adler in Silber mit 420 goldenen Flammen, goldbewehrt und mit goldenen Kleestängeln über der Brust. Die Form des Trentino wiederum erinnert an zwei Schmetterlingsflügel oder ein Traubenblatt, das von Norden nach Süden durch die Etsch getrennt wird (die insgesamt, von der Quelle am Reschenpass bis zur Mündung in die Adria, in der Nähe von Chioggia 410 km lang ist). Die Seitentäler sind von Flüssen und Sturzbächen durchzogen - Sarca, Chiese und Noce im Westen des Provinzgebietes, Avisio, Brenta, Fersina, Leno und Cismon im Osten. In jeden dieser Flüsse fließen Hunderte von kleinen Bächen. Das Trentino hat eine Fläche von 6.212 Quadratkilometern, was etwas mehr als 2% des italienischen Staatsgebiets sind. 70% der Provinz sind mit Wäldern, Weiden, Flüssen und Seen bedeckt. 60% befinden sich in über 1.000 Metern Höhe. Neben der Landwirtschaft ist der Tourismus die wichtigste Einnahmequelle der Provinz, die 540.000 Einwohner zählt. In der Autonomen Provinz Trient leben verschiedene Sprachgruppen. Der Großteil der Bevölkerung spricht Italienisch, daneben gibt es drei Sprachminderheiten: die Ladiner (Val di Fassa, 8.092 Personen bei der Volkszählung 2011), die Fersentaler (Fersental, 1.660) und die Zimbern (Lusern, Folgaria und Lavarone, 1.072).
Aktualisiert: 2020-08-27
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Wie ein Blitz aus heiterem Himmel, wirft das Attentat in Sarajevo das ruhige und unbeschwerte Leben einer Südtiroler Familie über den Haufen: Das Leben der Familie Kassewalder. Ein Schicksal, das sie mit allen Südtirolern teilt, denn es herrscht Krieg. Engelbert und Alois Kassewalder, die beiden Söhne der Familie, werden einberufen, um ihrem Kaiser Franz Josef zu dienen. Die Front ist zum Greifen nah, auf den umliegenden Bergen. Beide kehren unversehrt aus dem Ersten Weltkrieg zurück, aber inzwischen ist alles anders: ihr Südtirol heißt jetzt Alto Adige und ist ein Teil Italiens. Toblach, ihr Heimatdorf, ist jetzt Dobbiaco. Aber die Kassewalders lassen sich nicht unterkriegen und passen sich an, indem sie im wiederauflebenden Tourismus der Nachkriegszeit ihren Platz finden. Ihre Schwester Anna tut es ihnen gleich. Sie ist die jüngste der fünf Geschwister und zugleich die unbeugsamste und kämpferischste unter ihnen. Dieser Roman erzählt aus dem Leben der Familie Kassewalder, von den Eltern und den fünf Kindern, deren Geschichten eng mit der historischen Epoche zwischen den zwei Kriegen verwoben sind. Einer Epoche, die vom außerordentlichen Unternehmungsgeist zahlreicher Hoteliers zeugt, dank dem aus Toblach und dem Pustertal eine renommierte Tourismusgegend wurde. Die Geschwister Kassewalder haben keine männlichen Nachkommen. Der Name wird also in Vergessenheit geraten. Nur Anna bringt eine Tochter zur Welt: Gabriella. Mit ihrer schwierigen, aber romantischen Geschichte endet die lange Familiengeschichte. Aber das alte Haus Kassewalder gibt es immer noch und es verfügt über ein warmes Herz, voller guter Geister.
Aktualisiert: 2021-08-01
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